Sale di Sicilia, sale di natura: la nascita dei bacini salini siciliani

Sale di Sicilia, sale di natura: la nascita dei bacini salini siciliani

Sale di Sicilia, sale di natura: la nascita dei bacini salini siciliani

An image of a blue sky ocean background

Il sole si levava alto sulle acque calme del Mediterraneo, sei milioni di anni fa.

Il nostro mare si era fatto piccolo e salato.

La Natura stava lavorando per creare una terra in mezzo a tanto mare.

Lavorava indisturbata.

Poche specie animali, nessuna interferenza dall’Uomo.

Nessuna idea di inquinamento nelle acque, nel cielo, nei suoli.

La Natura poteva procedere al suo progetto:

chiude la porta che dall’Oceano immette acqua nel Mediterraneo

e così aumenta la salinità delle sue acque:

dal 3 e mezzo all’undici per cento,

al diciotto per cento –

e precipitano gessi e calcari sul fondo del mare.

Primo strato.

sea wave in the atlantic ocean during storm
The path from the evaporated salt in the Dead Sea. Israel

E c’è ancora sole, ancora vento e l’acqua evapora,

e il Mediterraneo è chiuso:

diciotto, venti, ventidue per cento.

E precipita la kieserite, sul fondo del mare.

Secondo strato.

Precipita quindi la leonite, un altro strato.

Sole e vento, niente acqua dall’oceano:

e precipita la kainite.

E poi la silvite, la carnallite.

E il salgemma.

Potassio e magnesio e cloruro di sodio;

magnesio e potassio e cloruro di sodio;

cloruro di sodio e potassio e magnesio.

Gli elementi del Mediterraneo delle origini si combinano,

 

si legano in Sali sempre nuovi che si depositano sul fondo del mare, strato su strato.

La Natura lavora lenta, costante.

L’uomo non c’è, non può disturbare con le sue navi, i suoi scarichi, i suoi fumi, le sue plastiche.

Lasciate lavorare la Natura come sa: strato su strato,

l’essenza del Mediterraneo integralmente depositata sul fondo.

SALE DI SICILIA_32 copia

E ancora sole e ancora vento:

il sale, il cloruro di sodio forma i suoi cristalli semplici e perfetti e si deposita sul fondo;

strato su strato.

Per quanto tempo? Mille? Duemila? Diecimila anni?

Strato su strato.

 

Solo la natura sa darsi questi tempi per fare i suoi miracoli.

Il semplice miracolo del sale,

il dono del sapore offerto all’uomo.

cristalli petra

L’opera è compiuta: è tempo di preservare questo tesoro semplice,

un nuovo strato di gessi

e poi una pelle di argille impermeabili a proteggerlo da ogni dilavamento

e poi di nuovo acqua, dal canale che gli umani diranno di Gibilterra.

Altre parole usano i geologi per spiegarci questo lungo processo di formazione dei bacini salini siciliani, nati prima dell’uomo, prima della stessa Sicilia e poi racchiusi nel cuore di questa terra sapida.

Crisi di salinità del messiniano la chiamano.

Lo stretto di Gibilterra si chiude per effetto di movimenti tellurici e il Mediterraneo diventa un bacino chiuso con un bilancio idrico negativo: le evaporazioni superano gli apporti di acqua piovana. La salinità delle acque aumenta e i Sali cominciano a precipitare secondo una sequenza precisa: potassio, magnesio, cloruro di sodio.

Ma quale racconto scientifico potrà spiegarci il mistero di questi semplici cristali sapidi che fanno vivere il sapore di ogni cosa, che si perdono nel sapore naturale dei diversi ingredienti.

Le parole della scienza non sono fatte per descrivere questo dono della Natura, o degli dei, integro e naturale che chiamiamo Sale di Sicilia e che racchiude in sé tutta l’essenza del Mediterraneo delle origini.

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25 ottobre 2016

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