Il Salgemma - Italkali

Il Salgemma

L'origine dei giacimenti siciliani

Sei milioni di anni fa la natura compì un prodigio. Il Mediterraneo era isolato dall'Atlantico e della Sicilia erano emersi solo i Peloritani, i Nebrodi, i Sicani, le Madonie, i monti di Palermo e Trapani e l'altopiano Ibleo. L'area circondata da queste catene montuose si presentava come una vasta laguna salmastra nella quale gli apporti di acqua, marina e piovana, erano inferiori rispetto a quanto veniva allontanato per evaporazione dall'azione combinata del sole e del vento. Ciò portò a un continuo aumento della concentrazione dei sali fino a provocarne la precipitazione: cioè cominciarono a sedimentare, strato su strato, i sali disciolti nell'acqua del mare. I primi a precipitare furono i sali meno solubili, carbonati e solfati. Sopra questo letto di calcari e gessi si depositarono cristalli di cloruri e solfati di sodio, magnesio e potassio, che formarono spesse lenti compatte, cioè i giacimenti di sali alcalini, tra cui il salgemma. Una nota particolare va fatta per il giacimento di Petralia Soprana, uno dei giacimenti più ricchi d'Europa: una enorme lente di salgemma racchiusa nel cuore di una montagna che si eleva fino a 1.100 metri sul livello del mare. Salgemma, per una estensione di 2 km² ed uno spessore che raggiunge il valore di 400 m, con un tenore in cloruro di sodio fino al 99,9 %. L'eccezionale purezza del sale e la collocazione fuori dall'area dove si trovano gli altri giacimenti siciliani, fa pensare che quello di Petralia sia un giacimento di origine secondaria. Si tratterebbe, cioè, di depositi salini preesistenti che le vicende geologiche dell'isola hanno disciolto, spostato e ricristallizzato fuori dalla prima formazione. La natura ha fatto, cioè, da sola quello che l'uomo deve fare con il sale marino, eliminare i detriti gessosi e calcarei depositatisi con il sale. Il sale di Petralia ha perciò per natura una qualità del tutto speciale che nessun altro tipo di sale può imitare, neppure con trattamenti e manipolazioni che, comunque, ne compromettono la genuinità.

 giacimenti siciliani salgemma

Il salgemma

Si presenta in cristalli, aggregati granulari o fibrosi, in croste e in stalattiti. Detto anche "sale di cava" "sale di miniera" o "sale di rocca", il salgemma (nome composto da sale e gemma per il suo aspetto cristallino) viene utilizzato per la produzione del Cloruro di Sodio (NaCl), comunemente chiamato sale. Il sale cristallino è anche conosciuto come 'Halite', il diamante del sale, dal greco αλς = sale e λιθος = pietra. Estratto da giacimenti sotterranei, il salgemma è un minerale che si trova principalmente sotto forma di banchi estesi; questi banchi si trovano inclusi nelle rocce di tutte le età geologiche e il loro spessore può variare da poche decine di centimetri a svariate centinaia di metri. Spesso le rocce che lo racchiudono sono argillose e pertanto impermeabili all'acqua favorendo la conservazione del minerale, che verrebbe altrimenti diluito da acque sotterranee. Italkali estrae il salgemma effettuando la coltivazione mineraria dei giacimenti sotterranei mediante il minatore continuo o tramite abbattimento con volate di mine. Il minatore continuo è una macchina dotata di una testa fresante che sbriciola il sale dalla parete di roccia e di un sistema che meccanicamente lo trasferisce a bordo di camion con cassoni in acciaio inossidabile. L'abbattimento con volate di mine esplosive, viene utilizzato per la produzione di sale industriale e per disgelo. Il minerale così abbattuto viene caricato su camion tramite pale radiocomandate e trasferito per la frantumazione e la vagliatura.

cristalli salgemma italkali

Da sapere:

Anche se tutto il sale ha origine dal mare si deve distinguere tuttavia dal punto di vista qualitativo il sale marino, prodotto nelle saline per evaporazione dell'acqua di mare, dal salgemma, depositato dal mare nel corso di vicende geologiche durate milioni di anni e racchiuso nel sottosuolo, dal sale vacuum ottenuto per ricristallizzazione di una salamoia satura. Infatti i differenti processi produttivi possono dare luogo a differenze qualitative anche rilevanti. Il sale marino solo se è stato prodotto con lo scrupolo e l'attenzione che il processo di raffinazione richiede e senza il quale il prodotto è poco raccomandabile non solo per l'uso alimentare ma anche per molti usi industriali, può al più diventare buono quanto il salgemma. Col processo di raffinazione industriale, il sale marino grezzo viene infatti ripulito chimicamente e ridotto a cloruro di sodio; i minerali e gli oligoelementi essenziali vengono considerati delle impurità e come tali vengono eliminati. Il cloruro di sodio, così isolato e innaturale, non ha più niente a che vedere con la natura, con l'integralità o con il sale genuino che, invece, racchiude in sé tutti gli elementi naturali (84 minerali), gli stessi che costituiscono il nostro corpo. Quindi come spesso a torto si crede, il sale marino non è per nulla migliore del salgemma, che forte della sua qualità, sul mercato si distinguerà sempre per una maggiore quotazione economica. Il salgemma ha un livello qualitativo legato all'origine di ogni giacimento il quale ha uno standard qualitativo proprio, che dipende dalla quantità e dalla qualità delle componenti diverse dal cloruro di sodio presente nel minerale, differente in ogni giacimento, e in misura minore, in ogni cantiere di coltivazione. Eppure mai, e per ovvie ragioni, il salgemma, che ha origine da un mare antico e incontaminato di cinque milioni di anni fa, conterrà le impurità del sale marino grezzo, conseguenza nefasta dell'inquinamento che minaccia tutti i nostri mari. Il sale vacuum ottenuto con la ricristallizzazione forzata di salamoie sature raggiunge il massimo grado di tenore di NaCl (quasi il 100%). E' un prodotto relativamente costoso in quanto la sua produzione comporta un notevole dispendio di energia e che nasce quindi specificamente per gli impieghi nella chimica. Avendo inoltre un elevato grado di costanza qualitativa trova anche molti impieghi industriali. Parametri di misurazione. I parametri fondamentali della qualità del sale sono: - il tenore di NaCl - il colore (bianco) - la granulometria - l'umidità Ciascun parametro ha un peso più o meno determinante a secondo delle specifiche esigenze dei diversi impieghi industriali o dei mercati. salgemma
20 marzo 2010

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